Eseguito intorno alle 35-37 settimane. In effetti, a quest’epoca di gravidanza la presentazione è quasi sempre definitiva, per cui le possibilità che il feto assuma spontaneamente la posizione cefalica prima del parto sono molto scarse.
Impossibile se:
1. Controindicazioni placentari
_ placenta anteriore: perchè il medico non può imprimere correttamente il movimento necessario per eseguire la “capriola”, poichè la placenta si trova fra le mani del medico e il bambino;
_ placenta previa: cioè la placenta copre l’orifizio uterino interno e non si può eseguire il parto per via vaginale. La placenta previa è una delle indicazioni d’obbligo per il cesareo e il parto è sempre e comunque controindicato: il rischio di vita fetale è altissimo, così come quello di emorragia materna.
2. Patolgie del liquido amniotico
_ anidramnios (liquido quasi assente) o oligoidramnios (liquido molto scarso): infatti per eseguire il rivolgimento serve una normale quantità di liquido amniotico, ossia di bolla-spazio intorno al bambino. Se le pareti dell’utero sono molto accollate al bambino il rivolgimento, anche spontaneo, è pressochè impossibile.
3. Patologie fetali
_ ritardo di crescita: i bambini piccoli per biometria fetale mostrano in sè un qualche stato di difficoltà e sofferenza pertanto non è corretto disturbarli con manovre esterne.
_ tracciato cardiotocografico non rassicurante, con decelerazioni del battito cardiaco fetale. Prima del rivolgimento il tracciato della cardiotocografia viene sempre eseguito: se non è del tutto normale non si procede!
4. Patologie uterine
_ miomatosi multipla, cioè la presenza di numerosi fibromi (detti anche miomi) della parete uterina, specie se voluminosi, possono ostacolare il rivolgimento e possono essere la spiegazione per cui il feto non si è spontaneamente girato. In questo caso la forzatura è dannosa.
_ pregresso taglio cesareo: la madre che già presenti una cicatrice sull’utero dovuta a pregresso cesareo o a miomectomia (escissione chirurgica dei fibromi) non può sottoporsi a rivolgimento. La cicatrice potrebbe cedere sotto le manovre e dilatarsi. Per cautela è meglio evitare!
Come si esegue il rivolgimento
Innanzitutto si controlla in ecografia la presentazione e la guida ecografica viene utilizzata per tutta la manovra, per controllare il benessere fetale, anche mentre il medico, con le mani appoggiate al ventre materno, cerca di imporre la feto la “capriola” in utero.
Prima di iniziare viene somministrato alla madre, in flebo, un farmaco tocolitico per evitare le contrazioni.
Tuttavia, il successo del rivolgimento (cioè il fatto che il feto si sia finalmente posizionato cefalico) non garantisce che il parto avvenga per via vaginale in quanto potrebbero, prima o durante il travaglio, insorgere condizioni che richiedono l’espletamento del parto tramite taglio cesareo, per motivi diversi.
Rischi del rivolgimento
La procedura è a basso rischio. Ma il rischio possibile rimane quello del funicolo e dei rapporti feto-cordone ombelicale. Una trazione troppo forte sul cordone potrebbe infatti dare uno “stiramento” dei vasi del cordone e dunque una sofferenza fetale. Infine la procedura potrebbe causare contrazioni e dunque un travaglio di parto anticipato.